Studio Professionale di Fisioterapia e Terapia Manuale
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La terapia conservativa per il dolore alla spalla

La terapia conservativa, cosa significa:

La terapia conservativa è una terapia non chirurgica che comprende tutti quei percorsi che vengono intrapresi prima di scegliere l’ intervento chirurgico. 
Gli obiettivi della terapia conservativa sono la riduzione del dolore, il recupero della mobilità articolare e il rinforzo muscolare.

Quando ricorrere alla terapia conservativa?

Spesso la scelta del trattamento dipende dall’età del paziente, dalla sue condizioni fisiche e dall’intensità della attività fisica che pratica. In ogni caso prima di ricorrere a un intervento chirurgico lo specialista valuta la terapia conservativa come prima opzione, a volte  anche se presente una lesione per migliorare la situazione infiammatoria e dolorosa.

L’opzione conservativa viene preferita quando il paziente è anziano o quando l’intervento chirurgico può risultare non risolutivo al 100%.Questa terapia viene scelta ad esempio in situazioni di tendiniti calcifiche, spalla rigida, capsulite,conflitti meccanici di alcune articolazioni che non hanno creato un danno anatomico tale da richiedere l’intervento chirurgico.

Va detto che la terapia conservativa è risolutiva in alcuni casi, in altri dove il problema persiste per molto tempo nonostante il trattamento o dove c è un danno anatomico, lo specialista valuta il trattamento chirurgico.In ogni caso il trattamento conservativo si rivela necessario come fase preparatoria prima di un intervento chirurgico (pre-operatoria) perché permette di accorciare i tempi di recupero e garantire un miglior risultato finale.

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La fisioterapia per il dolore alla spalla

In casi in cui il paziente lamenta un dolore alla spalla, il primo approccio è ridurre la sintomatologia del dolore, dopo un attenta valutazione con test passivi e attivi, in questo modo sarà più facile capire la porzione della spalla soggetta al danno. Esami clinici approfonditi come la radiografia o l’ecografia e RM permettono di comprendere la patologia e indirizzano il Medico specialista della spalla verso la diagnosi.

Il programma fisioterapico può prevedere sedute di Tecarterapia, Laser Yag ad alta potenza,  che sfiammano , biostimolano, sbloccano rigidità.Questi trattamenti sono sempre integrati in un programma fisioterapico più completo che ha come obiettivo principale il rafforzamento del muscolo indebolito e che consiste principalmente in:

- tecniche manuali messe in atto dal fisioterapista che vengono calibrate su ogni articolazione a seconda dei casi e servono a recuperare movimenti compromessi e a rimuovere il dolore. Tra le tecniche ci sono le manipolazioni e le mobilizzazioni (questi poi saranno approfonditi in un altro articolo)

- esercizi specifici e personalizzati in base alla patologia del paziente volti a ripristinare il corretto gesto motorio, recuperare il tono muscolare e correggere la postura. 

La fisioterapia dopo un intervento

Quando l’intervento chirurgico è stato necessario la fisioterapia si rivela fondamentale per recuperare la forza e i movimenti.

Dopo una prima fase di immobilizzazione, in cui il paziente ha usato un tutore, si passa ad una fase di mobilizzazione passiva. La mobilizzazione passiva consiste nel movimento delle articolazioni senza contrazione muscolare da parte del paziente, ma solo con prese di Kinesiterapia fatte dal Fisioterapista.

Successivamente il paziente potrà iniziare con gli esercizi attivi e di rinforzo, di solito intorno ai 70/90 giorni post opertatori.A 3-4 mesi dall’intervento, grazie alla ginnastica di rinforzo, il paziente raggiunge un movimento vicino al massimale, ma di solito il miglioramento finale si ha intorno ai 6-7 mesi.