può essere un ostacolo al movimento e il ginocchio può sviluppare un “blocco articolare”.
Come si fa diagnosi?
La diagnosi di una lesione meniscale è fondamentalmente clinica. Il medico esamina il ginocchio ricercando la presenza di versamento articolare e di punti di dolorabilità evocata palpando il decorso dei menischi o eseguendo particolari manovre.
In ogni caso la diagnosi dev'essere confermata da un'indagine strumentale.
La radiografia non fornisce informazioni dirette sullo stato di salute del menisco ma può comunque essere utile per escludere altre patologie
concomitanti. La risonanza magnetica è l’esame fondamentale richiesto per avere una chiara visione del tipo di lesione.
Come si tratta?
Il menisco è una struttura quasi completamente avascolare, cioè privo di vasi sanguigni, con la sola eccezione del margine periferico e questo spiega perché non sia capace di processi riparativi e di guarigione nella maggior parte dei casi. Il trattamento iniziale delle lesioni meniscali prevede un periodo di riposo con bendaggio compressivo e ghiaccio.
Anche in questo caso l’immobilizzazione del ginocchio deve essere mantenuta il meno possibile per iniziare poi una immediata mobilizzazione per la ripresa funzionale.
Fisioterapia pre-operatoria.La rieducazione funzionale è basata nella fase iniziale dal controllo del dolore,del gonfiore e dal miglioramento del PROM (Passive Range Of Motion), con sedute specifiche di Tecar Terapia insieme a mobilizzazioni passive (Kinesio-Diatermia).
Il Paziente è sottoposto ad esercizi con basso impatto a Catena Cinetica Aperta, ci
oè fuori carico, contrazioni isometriche e cyclette. Tutto serve per preparare al meglio il ginocchio in attesa dell’intervento chirurgico.
Trattamento chirurgico.Il trattamento chirurgico prevede una asportazione della parte del menisco danneggiata e una pulizia con appositi strumenti, in modo da creare un profilo stabile del menisco, rimuovendo anche tutti i frammenti liberi in articolazione.
Per alcuni tipi di fratture meniscali è possibile invece cercare di riparare la lesione mediante delle suture meniscali, favorendo la guarigione. Questo tipo di trattamento è indicato per le rime di frattura nette, che interessano la parte più periferica cioè quella più vicino alla capsula, che ha maggiori possibilità di guarigione data la maggior vascolarizzazione.
Fisioterapia post-operatoria.Il post-operatorio comporta immediatamente il carico senza l’uso delle stampelle. Il gonfiore e l’infiammazione vengono trattati come nel pre-operatorio con Tecarterapia e mobilizzazioni passive per migliorare il PROM. In casi di chirurgia al menisco esterno è consigliabile l’uso delle stampelle per qualche giorno.
In una seconda fase è necessario un lavoro specifico per raggiungere il completo movimento dell’articolazione in flessione ma soprattutto in estensione. Infatti, una completa estensione è essenziale per una perfetta deambulazione ed il ritorno all’attività lavorativa, che avviene generalmente entro un mese dall’intervento. Il successivo recupero della forza muscolare e della coordinazione Neuro-Motoria (propriocettività) rappresenta l’ultimo step prima della ripresa dell’attività sportiva, che in genere si aggira intorno ai 15/20 giorni per un atleta, 30/40 per gli altri.
Attenti al menisco esterno poichè è consigliabile la ripresa dell’attività sportiva anche dopo i 2-3 mesi.