Che cosa è?
E’ un intervento indicato per le forme avanzate di artrosi del ginocchio che prevede la sostituzione totale delle superfici di scorrimento dell’articolazione. I moderni impianti permettono di sostituire solo la parte articolare preservando le inserzioni dei tendini e dei legamenti garantendo cosi’ un movimento più naturale.
In che consiste?
Cosa si deve fare prima dell’intervento?
Cosa avviene in sala operatoria?
Il paziente verrà condotto in sala operatoria dove verrà posizionato un accesso venoso per poter somministrare i farmaci. L’anestesista procederà poi ad eseguire l’anestesia che generalmente è di tipo epidurale seguita da una sedazione che permette al paziente di dormire mentre l’intervento viene eseguito. L’equipe chirurgica esegue una incisione anteriore di circa 15 cm per esporre l’articolazione e mediante degli strumenti di precisione esegue le resezioni ossee. Si procede poi all’impianto della protesi che viene fissata all’osso mediante un cemento acrilico. Subito dopo l’intervento viene eseguita una radiografia per verificare il corretto posizionamento della protesi. (Fig.3)
Cosa avviene dopo l’intervento?
Il giorno dopo l’intervento inizia immediatamente la fisioterapia. Il paziente viene messo seduto sul letto per eseguire dei movimenti del ginocchio. Con l’aiuto di un fisioterapista inizierà inoltre a camminare appoggiando da subito il piede a terra. Altri esercizi di rinforzo muscolare e di mobilizzazione del ginocchio verrano illustrati durante il ricovero ed eseguiti con l’assistenza di un fisioterapista. Il ricovero dura da 5 a 10 giorni. Dopo il ricovero il paziente dovrà continuare la fisioterapia al proprio domicilio o presso una clinica di riabilitazione.
Quali farmaci devo assumere?
Dopo l’intervento ci sono alcuni farmaci che devono essere somministrati al paziente:
- Antidolorifici: il controllo del dolore in fase post-operatoria è importante per il benessere del paziente e per iniziare la fisioterapia precocemente. Verranno somministrati farmaci per via endovenosa (flebo) o tramite un catetere inserito nella coscia oppure in sede peridurale che permette di iniettare regolarmente il farmaco per alleviare il dolore e prolungare l’anestesia nella regione operata;
- Antitrombotici: le flebiti e la formazione di coaguli nelle vene delle gambe è una temibile complicanza che si puo’ instaurare dopo protesi totale di ginocchio. Per prevenire tale evenienza verranno somministrati fin dal primo giorno farmaci antitrombotici iniettati sottocute (eparine) o per via orale (antitrombotici orali). La somministrazione di questi farmaci verrà proseguita fino a che il paziente non avrà ripreso una deambulazione autonoma. Verrà inoltre raccomandata fin da subito la mobilizzazione dell’arto operato in modo da ridurre la stasi venosa e l’impiego di calze a compressione progressive;
- Antibiotici: altra temibile complicanza è l’infezione dell’impianto protesico. Per ridurre tale rischio verranno somministrati per via endovenosa degli antibiotici un ora prima dell’intervento e successivamente per 24/48 ore.
Quanto occorre per il recupero?
La deambulazione inizierà ad essere autonoma dopo 4 settimane circa dall’intervento e la ripresa dell’attività lavorativa è possibile dopo circa 6 settimane (lavori d’ufficio) fino a 3 mesi (lavori pesanti). I controlli vengono eseguiti dopo 15 giorni per rimuovere I punti di sutura e successivamente ogni mese per verificare il progressive recupero della funzionalità. Le radiografie di controllo generalmente vengono eseguite dopo un mese dall’intervento. (Fig.4)
Quanto dura una protesi?
Le protesi attualmente disponibili hanno una sopravvivenza di circa 20 anni, ma la variabilità individuale è grandissima a seconda del tipo di attività che si svolge. Il peso corporeo e il livello di attività fisica incidono in modo determinante sulla durata dell'impianto.
Nel caso in cui la prima protesi impiantata giunga a “fine vita” per il suo consumo è possibile eseguire un intervento di revisione che prevede la sostituzione del precedente impianto con uno che garantisce una maggiore stabilità e presa ossea.