Le tendiniti come le borsiti sono infiammazioni a carico dei tessuti molli intorno a muscoli ed ossa, si presentano in particolar modo nelle spalle, nei gomiti, nelle ginocchia, nelle caviglie, nel polso e nell’anca.
La borsite è una infiammazione (rossore e aumento del liquido) di una “borsa”. Le borse sono sacche piene di liquido che fanno da cuscinetto tra l’osso e le parti mobili: muscoli, tendini o pelle. Queste piccole sacche fungono da “ammortizzatori naturali” rendendo fluido il movimento e assicurando la protezione delle diverse strutture interessate.
La tendinite è invece l’infiammazione del tendine ovvero bande flessibili di tessuto fibroso ed elastico che connettono i muscoli alle ossa trasmettendo la trazione per generare il movimento. Questa condizione patologica può interessare diverse zone del corpo, teoricamente tutti i 267 tendini presenti. Tra le tendiniti più diffuse e dolorose ricordiamo:
- la tendinite del sovraspinoso che colpisce la spalla.
- la tendinite del rotuleo, localizzata nella sezione inferiore della rotula.
- la tendinite del polso anche conosciuta come “morbo di Quervain” che colpisce i due tendini estensori del pollice nel passaggio della guaina tendinea a livello del che li collega al polso.
- la tendinite ai peronei della caviglia.
- la sindrome del tendine di Achille, che colpisce nel tendine che collega i muscoli del polpaccio all’osso calcaneare.
Il tendine può infiammarsi a causa dell’uso eccessivo o improprio di un’articolazione. La tendinite, infatti, è una patologia che affligge soprattutto gli sportivi nei periodi di attività fisica più intensa, i quali sottopongono specifiche articolazioni a movimenti ripetitivi o sforzi intensi.
Alcune tendiniti prendono il nome dallo sport e dal movimento che possono aumentare il rischio di infiammazione, si parla di:
- gomito del golfista
- spalla del nuotatore
- ginocchio del saltatore
In certi casi la tendinite può comparire anche quando si sforza il tendine per opporre resistenza a un movimento o a vibrazione esterne (ad esempio quando si mantiene un martello pneumatico o qualsiasi altro macchinario per molte ore), oppure quando si solleva o si trasporta un carico considerevole.
Altri fattori di rischio possono essere l’età, condizioni di sovrappeso, assunzione di posture scorrette, utilizzo di calzature non adeguate e mancato riscaldamento prima dell’attività fisica.
La tendinite può sorgere anche a seguito di contusioni e distorsioni.
I sintomi
La tendinite si manifesta con un dolore acuto nella zona in cui il tendine si è lesionato, questo dolore aumenta con i movimenti o palpando la zona interessata. Altri sintomi possono essere:
- gonfiore
- ematoma e rossore
- diminuzione della forza muscolare
- difficoltà a compiere movimenti che richiedono l’intervento del tendine infiammato
La visita medica potrà confermare l’infiammazione. In caso di dolori atipici o qualora si sospettino altre alterazioni o patologie viene richiesta una radiografia o un’ecografia. La risonanza magnetica è riservata a casi più gravi come la rottura parziale o totale del tendine.
La prima cosa da fare è tenere a riposo la zona interessata, quindi non sovraccaricare ulteriormente l’articolazione. Gli sforzi e i continui movimenti possono aggravare il dolore e causare complicanze come la rottura del tendine.
Nelle lesioni acute si consiglia di applicare il ghiaccio nella zona colpita per 15-20 minuti ogni 4/6 ore per almeno 3 giorni. Questo trattamento si rivela però inutile in casi di tendinite cronica.
In alcune tendiniti, come quella del gomito del tennista o quello del polso, si possono indossare dei tutori per sostenere l’arto colpito e quindi ridurre il movimento.
Entro due settimane dal trauma è importante iniziare la fisioterapia, fare esercizi riabilitativi e strechting che permetteranno il recupero della forza muscolare e della stabilità articolare.
I tendini reagiscono positivamente alle sollecitazioni esterne, andando a rinforzare le fibre appena rigenerate. Una riabilitazione tempestiva è quindi indispensabile per riacquisire la resistenza e l’elasticità dei tendini.
Mobilizzazioni passive e attive, esercizi di allungamento muscolare specifici per ogni distretto e altri esercizi di rinforzo hanno l’obiettivo rinforzare la muscolatura indebolita senza sovraccaricare l’articolazione.
Nella prima fase si ricorre a “esercizi isometrici” , contrazioni di un muscolo o gruppi di muscoli che avvengono senza variare la lunghezza del muscolo interessato e senza muovere l’articolazione.
Successivamente il programma riabilitativo prosegue con l’introduzione di “esercizi eccentrici” associati a streteching. Gli esercizi eccentrici prevedono una condizione in cui il muscolo è in contrazione ma si allunga, favoriscono la ripresa delle cellule e rimodellano il tendine danneggiato.
Il fisioterapista, sceglie esercizi specifici e personalizzati, non solo per recuperare la forza e stabilizzare l’articolazione interessata dalla tendinite ma anche per prevenire la ricomparsa di tendiniti.
Per accelerare la guarigione sono previsti inoltre trattamenti come la tecarterapia, la laserterapia, ultrasuoni e manipolazioni che potranno agire sul dolore dando un sollievo immediato.
Se pensi di avere una tendinite puoi rivolgerti al nostro studio Fisioequipe, valuteremo la causa e studieremo per te gli esercizi specifici per una guarigione veloce e sicura.